Brazilian Jiu Jitsu, Luta livre e Grappling a Genova http://spartamma.blogspot.it/
lunedì 31 gennaio 2011
Andrea Lavaggi Argento all'Europeo di bjj -IBJJF
Eccomi di ritorno dall’Europeo di Lisbona targato ibjjf
La spedizione Rgc è a ranghi ultraridotti, tutti neofiti in questa tipologia di competizione e alcuni addirittura alle prime lotte in assoluto ... ma siamo brutti e bellicosi.
Parto con i fratelli di Carrara (la trasferta mi ha fatto molto apprezzare il loro stile irriverente e goliardico – team nemico degli Emo per eccellenza). In albergo alloggio Con “Luigino” Germinario giovane e talentuoso peso galo del team di Molfetta (che russa come un pesadissimo) mi aggrego allo splendido gruppo di Vanni Altomare (impagabile il tuo supporto fratello).
RGC Sestri si presenta solo con il proprio istruttore “lo scrivente ihihih”, la trasferta è di quelle che costano e non mi piace imporre gare del genere agli allievi - dopotutto siamo pur sempre genovesi - . Provengo da una dieta ferrea che mi ha fatto finalmente entrare in peso senza fare il terribile calo mattutino.
Veniamo alle mie lotte cat. leve roxa master (cinture viola sotto 76 pesati col Gi ero 73 punto qualcosa senza gi) incontro al secondo turno (ho saltato il primo turno così come il mio avversario...culo) un forte e tartarugato atleta - anch’egli istruttore - inglese di origini mediorientali di nome Antony Chahal (campione Europeo nel 2009 ed inglese 2010). Facciamo una lotta tirata che mi vede partire in vantaggio di 2 punti per presa alle gambe, subire un ribaltamento andare sotto di un vantaggio sino al mio ribaltamento finale…esco stremato la tensione mi ha fatto usare troppo la forza anche se ho provato a finalizzare con un passaggio omoplata mano di vaca non andato a buon fine. Sono stanco morto ma soddisfatto.
Al secondo turno incontro un altro istruttore francese Check mat, entro convinto dei miei mezzi, dopo un primo momento di lotta sulle prese lui chiama guardia ma io riesco a spostarmi spalmarlo sulla mezza, prendo un vantaggio per un tentativo di sottomissione, dopodiché riesco a passare guardia e guadagnare la monta (non senza alcune difficoltà) li parto con uno strangolamento che non da i suoi frutti ma cancella ogni suo ulteriore tentativo di recupero (vinco 7 a zero e vado in semifinale). La semifinale è contro un esplosivissimo tartarugato cavolfiorato atleta di colore di nome Vinicius Costantino(brasiliano o portoghese ICON Bjj "arrivato terzo anche nella open" ) ha un gran judo me ne accorgo dalla lotta sulle prese, riesco a strappare parto alla singola lui tenta un uchimata mentre mi alzo e via…suplex sporca (due punti a me) da li lavoro da sopra sulla mezza guardia portualizzo e passo, metto peso sulla laterale e tento una fig 4 poi subito monta. Dalla monta l’arbitro mi da passività allorchè nella foga dell’attacco vengo ribaltato (il ribaltamento dalla monta non porta punti a chi lo fa quindi 9 a zero per me in quel momento) nel tentativo di aprire guardia provo il raspado in omoplata ma sfuggendomi i baveri mi ritiro in mezza guardia, e da li raspo (vado sul 11 a 0) ed il mio avversario comprensibilmente inizia ad attaccare come un pazzo mi alzo in piedi (stremato subisco due ancate consecutive… la lucidità era andata da mò)…ma vado in finale 11 a 4 (che fatica).
In finale vengo chiamato troppo presto e arrivo scarico, il mio avversario ha le pinze nelle mani (sembra dell’est ma nn ne sono sicuro), mi mette le prese e non riesco più a toglierle, parte con ouchi e subito sumi ghaeshi (non so come si scrive) io difendo ma finisco nella sua gurdia ancora con le sue pinze strette tipo russian tie, non riesco a staccarmi quelle mani di dosso e millimetro dopo millimetro mi chiude un armbar….argento…ho un po’ di rammarico, ma ho lottato come un leone volevo che un po’ di persone fossero orgogliose di me…credo di aver fatto un buon lavoro e di aver ripagato le vostre aspettative, almeno in parte.
Preferisco il no gi si.. ma non venitemi dire che qui a Sestri non si usa il kimono alla mia prima lotta nelle viola porto via un argento europeo (quello vero), sotto pressione e facendo 4 lotte tirate davanti a migliaia di persone…qualcosa vorrà dire no.
Capitolo RGC come gruppo siamo andati maluccio, ma si era tutti alla prima esperienza Europea - inoltre si era pochini - pertanto voglio comunque complimentarmi con i fratelli che si sono schierati e messi in gioco. Dobbiamo raccordarci di più e essere più squadra in queste manifestazioni, questa è per me la strada per crescere e lasciare il segno.
Un grande abbraccio a Vanni, Daniela, Mimmo e consorte, Luigino e famiglia, Michele, Gabriele e “MatteoEmo” Spadoni.
Rgc Sestri al solito presente …."Esportatori di ignoranza"
Ps.: Video e foto saranno al + presto caricati e commentati
Cio detto aggiungo che le categorie più difficili e competitive erano in altre classi con altri colori...ho visto grandi risultati da parte di italiani nelle Blu e nelle viola pesi medi e soprattutto nelle marroni sotto 70 kg (franceschini ha vinto nella cat. adulto). Complimenti a loro ed ai loro maestri.
martedì 25 gennaio 2011
giovedì 20 gennaio 2011
Frase del giorno Carlos Gracie
"The truth will always show on the mat; there everyone is honest" Carlos Gracie
Scovata sul sito di Alessandro Federico.
Scovata sul sito di Alessandro Federico.
mercoledì 19 gennaio 2011
Bjj e benessere psicologico
Capita a volte di sentirsi sottotono, scialbi e senza forze, sgonfi ed apatici.
Sulla materassina (specchio dell'anima) i risultati di queste sensazioni si amplificano esponenzialmente. Non occorre demoralizzarsi succede a tutti, giornate lavorative pesanti (non siamo tutti studenti), un sonno disturbato o un'alimentazione inadeguata (nonchè problemi in famiglia), incidono notevolmente su fisico e psiche.
Allora che fare...non allenarsi? Se siete persone che in tali situazioni si allenano alla membro di segugio tanto vale skippare (saltare) l’allenamento. Se invece non siete delle “mezze” la soluzione è semplice, concentratevi sulla tecnica, limitate i danni nello sparring ed avvisate il vostro istruttore sulle vostre condizioni fisiche, parola d’ordine è evitare gli infortunii … quando si è scarichi, soprattutto psichicamente, si compiono delle disattenzioni che possono costare caro agli atleti, una volta che il vostro cervello avrà prodotto le sante endorfine allora la strada sarà in discesa.
Personalmente quando sono sotto stress e scarico fisicamente, cerco di lavorare con i compagni di squadra più tecnici, cercando di curare i particolari, evitare battaglie campali con compagni molto + pesanti e cercare il + possibile di divertirmi, fortunatamente mi alleno in una palestra di sagome (gente molto brutta esteticamente ma con cuore attributi ed una ironia fuori dal comune).
L’altro ieri era una giornata no per me (molto no), una di quelle giornate in cui tutto sembrava andare storto… dal punto di vista atletico ero stanco, stressantissimo e demoralizzato, una volta entrato in palestra, mi hanno accolto Coccolino e l’uomo Batuffolo (entrambi con 40 minuti di anticipo sull’inizio corso) mi sono subito rinfrancato vedendo i loro brutti faccioni … l’arrivo poi della nostra compagine spezzina e di altra parte della combricola, mi ha letteralmente cambiato l’umore ed una giornata assolutamente negativa si è conclusa con 45 minuti di sparring duri in allegria.
Il punto di tutto sto panegirico è questo: a volte non servono tante parole di conforto basta lottare con i propri fratelli e la visione delle cose cambia immediatamente prospettiva.
Rgc Sestri sudore terapeutico.
Sulla materassina (specchio dell'anima) i risultati di queste sensazioni si amplificano esponenzialmente. Non occorre demoralizzarsi succede a tutti, giornate lavorative pesanti (non siamo tutti studenti), un sonno disturbato o un'alimentazione inadeguata (nonchè problemi in famiglia), incidono notevolmente su fisico e psiche.
Allora che fare...non allenarsi? Se siete persone che in tali situazioni si allenano alla membro di segugio tanto vale skippare (saltare) l’allenamento. Se invece non siete delle “mezze” la soluzione è semplice, concentratevi sulla tecnica, limitate i danni nello sparring ed avvisate il vostro istruttore sulle vostre condizioni fisiche, parola d’ordine è evitare gli infortunii … quando si è scarichi, soprattutto psichicamente, si compiono delle disattenzioni che possono costare caro agli atleti, una volta che il vostro cervello avrà prodotto le sante endorfine allora la strada sarà in discesa.
Personalmente quando sono sotto stress e scarico fisicamente, cerco di lavorare con i compagni di squadra più tecnici, cercando di curare i particolari, evitare battaglie campali con compagni molto + pesanti e cercare il + possibile di divertirmi, fortunatamente mi alleno in una palestra di sagome (gente molto brutta esteticamente ma con cuore attributi ed una ironia fuori dal comune).
L’altro ieri era una giornata no per me (molto no), una di quelle giornate in cui tutto sembrava andare storto… dal punto di vista atletico ero stanco, stressantissimo e demoralizzato, una volta entrato in palestra, mi hanno accolto Coccolino e l’uomo Batuffolo (entrambi con 40 minuti di anticipo sull’inizio corso) mi sono subito rinfrancato vedendo i loro brutti faccioni … l’arrivo poi della nostra compagine spezzina e di altra parte della combricola, mi ha letteralmente cambiato l’umore ed una giornata assolutamente negativa si è conclusa con 45 minuti di sparring duri in allegria.
Il punto di tutto sto panegirico è questo: a volte non servono tante parole di conforto basta lottare con i propri fratelli e la visione delle cose cambia immediatamente prospettiva.
Rgc Sestri sudore terapeutico.
lunedì 17 gennaio 2011
Perchè il Jiu Jitsu?
http://branquino.blogspot.com/2011/01/perche-jiu-jitsu.html
Pubblico un articolo del fratellone Bernardo Serrini. Sopra il link...qui sotto il copia incolla
Semplicemente perchè è il meglio che posso fare per me e per gli altri.
Ho molti interessi, che spaziano dalla fotografia alla pesca subacquea, dai viaggi alla ciclistica, ma niente che mi abbia cambiato la vita come il Jiu Jitsu stile brasiliano.
Ho insegnato per anni anche la kickboxing e il ju jitsu stile tradizionale. Niente che mi desse la soddisfazione e la consapevolezza di lavorare al mio massimo come il BJJ.
Attraverso di esso ho aumentato la confidenza con me stesso e con le altre persone, la mia autostima, il mio equilibrio...Perciò credo che sia il meglio che posso offrire ad altre persone....Affinchè godano dei benefici di cui sto godendo io....Affinchè siamo ogni giorno persone un pò migliori e parte di un mondo un pò migliore.
Non vorrei esagerare, essere retorico o scontato, ma se il motivo per cui pratico fosse solamente la forma fisica o l'autodifesa probabilmente avrei smesso già da tempo o comunque non sarei stato sulla materassina tutti i giorni come faccio ormai da molti anni.
C'è sicuramente una componente narcisistica nell'insegnamento, quella che ti fa dire:" guarda, il mio allievo ha vinto questo o ha battuto quello....", ne sono consapevole e penso che entro certi limiti sia giusto che esista. Non deve mai però essere paragonabile a quella, ben più profonda, descritta in precedenza.
Il jiu jitsu è un sistema di autodifesa e combattimento meraviglioso, lo stile puro empiricamente dimostrato come il più effiace, una splendida via da percorrere nell'evoluzione ed un motivo di aggregazione fortissimo per persone simili. Ho conosciuto solo persone fantastiche sulla materassina, intendo i veri praticanti (tralascio quelli che sulla materassina raccontano a tutti, inclusi se stessi, di esserci.....Ma non ci sono mai stati), quelli che si allenano, sudano e lottano. Una miriade di amici, quelli che fanno del mio lavoro un "comunity work".
A tutti voi dico grazie per il cammino percorso fin qui....Ogni anno è un crescendo, ogni anno siete sempre di più e più affiatati, nelle vittorie, nelle sconfitte, negli screzi, nei viaggi e nelle uscite insieme. Nei momenti di euforia e in quelli di piccola depressione.
W RGC.
"Grande Fofi"
Pubblico un articolo del fratellone Bernardo Serrini. Sopra il link...qui sotto il copia incolla
Semplicemente perchè è il meglio che posso fare per me e per gli altri.
Ho molti interessi, che spaziano dalla fotografia alla pesca subacquea, dai viaggi alla ciclistica, ma niente che mi abbia cambiato la vita come il Jiu Jitsu stile brasiliano.
Ho insegnato per anni anche la kickboxing e il ju jitsu stile tradizionale. Niente che mi desse la soddisfazione e la consapevolezza di lavorare al mio massimo come il BJJ.
Attraverso di esso ho aumentato la confidenza con me stesso e con le altre persone, la mia autostima, il mio equilibrio...Perciò credo che sia il meglio che posso offrire ad altre persone....Affinchè godano dei benefici di cui sto godendo io....Affinchè siamo ogni giorno persone un pò migliori e parte di un mondo un pò migliore.
Non vorrei esagerare, essere retorico o scontato, ma se il motivo per cui pratico fosse solamente la forma fisica o l'autodifesa probabilmente avrei smesso già da tempo o comunque non sarei stato sulla materassina tutti i giorni come faccio ormai da molti anni.
C'è sicuramente una componente narcisistica nell'insegnamento, quella che ti fa dire:" guarda, il mio allievo ha vinto questo o ha battuto quello....", ne sono consapevole e penso che entro certi limiti sia giusto che esista. Non deve mai però essere paragonabile a quella, ben più profonda, descritta in precedenza.
Il jiu jitsu è un sistema di autodifesa e combattimento meraviglioso, lo stile puro empiricamente dimostrato come il più effiace, una splendida via da percorrere nell'evoluzione ed un motivo di aggregazione fortissimo per persone simili. Ho conosciuto solo persone fantastiche sulla materassina, intendo i veri praticanti (tralascio quelli che sulla materassina raccontano a tutti, inclusi se stessi, di esserci.....Ma non ci sono mai stati), quelli che si allenano, sudano e lottano. Una miriade di amici, quelli che fanno del mio lavoro un "comunity work".
A tutti voi dico grazie per il cammino percorso fin qui....Ogni anno è un crescendo, ogni anno siete sempre di più e più affiatati, nelle vittorie, nelle sconfitte, negli screzi, nei viaggi e nelle uscite insieme. Nei momenti di euforia e in quelli di piccola depressione.
W RGC.
"Grande Fofi"
sabato 15 gennaio 2011
La bellezza non è tutto 2 - il Lemure sorpreso nella boscaglia
Per la serie La bellezza non è tutto ecco l'Uomo Batuffolo in versione Lemure nella boscaglia (sorpreso sopra una preda...si lo so i lemuri non cacciano ... il nostro sì).
Se siete brutti, ma brutti brutti in modo assurdo, Il Rio Grappling Club Sestri sommo tempio di Ignoranza sarà per voi una casa.
A presto nuove chicche.
RGC Sestri Levante .... Belli dentro (o come dice Luca: "Brutti ma Becci" ihihih)
giovedì 13 gennaio 2011
La bellezza non è tutto
Articolo di BJJ Heroes su Mauro Cheung
http://www.bjjheroes.com/bjj-fighters/mauro-chueng
Mauro Cheung è il cofondatore con Atalla del Rio Grappling, vanta vittorie in carriera contro alcuni dei più famosi jutsuka al mondo (nonchè un passato anche nella luta livre).
Oss
mercoledì 12 gennaio 2011
Freno a mano e grappling
Esistono due scuole di pensiero, una asserisce che per essere un buon grappler è necessario praticare bjj (usare il Kimono) l’altra opposta, considera invece superflua tale pratica e suggerisce una pratica mirata esclusivamente no gi.
Perché allenarsi col Kimono (bjj) quando si ha una particolare predilezione per il grappling?
Perché costringere il proprio corpo ad indossare un fastidioso ed ingombrante kimono quando si cerca la velocità del no gi? Le ragioni sono molteplici ed i fautori delle due opposte scuole di pensiero hanno hanno varie frecce al loro arco.
Analizziamo i due tipi di pratica.
Il kimono da sensibilità, ti mette a pensare, ti costringe a lavorare con un peso ed un atrito addosso che limitano il movimento, ti costringe a difendere con maggiore accuratezza leve e triangoli, ti consente molte più sottomissioni e strategie.
Il grappling è rapido istintivo atletico ed esplosivo, sottomettere è un gesto fulmineo, passare è molto + difficile, ci sono meno attacchi applicabili, la durata dell’incontro è minore, e difendersi da sottomissione è pià facile grazie al minor grip, la lotta in piedi (qui parlo di competizione) è più enfatizzata.
…sono complementari…ovviamente si, come si può negare l’evidenza. E’ necessario per essere un buon grappler allenarsi col kimono... a parer mio no ... anche se:
Il nostro team si allena quasi esclusivamente col Gi mantenendo comunque una personale predilezione per il grappling.
Non sono un’estremista credo che si possano ottenere altissimi risultati nel grappling praticando esclusivamente no gi, così come è incontestabile che i + grandi agonisti si allenino quasi esclusivamente con il Kimono (Leo Viera, Jacare, Galvao, Roger Gracie, Garcia ad es.).
Posso dire quello che faccio, pratico regolarmente lotta minimo una/due volte a settimana, mi alleno con il gi quasi sempre sino a due settimane dalla gara dopodiché tolgo il freno a mano (grazie Andre per la similitudine) e solo sparring specifico. Certo spesso trasgredisco alla regola, in quella banda di ignoranti che alleno ci sono spesso esemplari che vengono ad allenamento senza il kimono…non sono un'integralista non li mando a spigolare evito solo di fare tecnica con loro e li piazzo con i principianti concentrandomi con chi ha + rispetto … poi mi tolgo il kimono e li sconsiglio.
Prediligo il grappling ma adoro anche il “pigiama” in un team come l’RGC sarebbe assurdo dedicarsi esclusivamente al nogi, quando c’è la possibilità costante di fare sparring ai raduni con atleti di grande caratura.
A proposito questo fine settimana sarà mio ospite il nostro fratello Matteo Menna cintura viola ed istruttore RGC di Ferrara, nonché atleta di caratura internazionale,senza dubbio uno dei più tecnici ed esplosivi atleti di bjj in Italia(quindi allenamento aperto il sabato e violenza privata la domenica).
In definitiva ognuno ha le sue predilezioni, credo che l’integralismo da un versante o l’altro sia una puttanata tremenda, così come il circoscrivere il combattimento a una sola delle modalità, è chiaro che si hanno attitudini e predilezioni, questo però non deve trasformarsi in “fighettismo” ed atteggiamenti snob che poco hanno a che fare con la marzialità, il nostro sport non deve diventare modaiolo…è una cosa che mi fa incarognire ripudio la progressiva “fighettizzazione” che sta infestando le materassine di mezzo mondo (cerchiamo non fare come negli altri sport).
Per dio più lottatori e meno fighetti.
Perché allenarsi col Kimono (bjj) quando si ha una particolare predilezione per il grappling?
Perché costringere il proprio corpo ad indossare un fastidioso ed ingombrante kimono quando si cerca la velocità del no gi? Le ragioni sono molteplici ed i fautori delle due opposte scuole di pensiero hanno hanno varie frecce al loro arco.
Analizziamo i due tipi di pratica.
Il kimono da sensibilità, ti mette a pensare, ti costringe a lavorare con un peso ed un atrito addosso che limitano il movimento, ti costringe a difendere con maggiore accuratezza leve e triangoli, ti consente molte più sottomissioni e strategie.
Il grappling è rapido istintivo atletico ed esplosivo, sottomettere è un gesto fulmineo, passare è molto + difficile, ci sono meno attacchi applicabili, la durata dell’incontro è minore, e difendersi da sottomissione è pià facile grazie al minor grip, la lotta in piedi (qui parlo di competizione) è più enfatizzata.
…sono complementari…ovviamente si, come si può negare l’evidenza. E’ necessario per essere un buon grappler allenarsi col kimono... a parer mio no ... anche se:
Il nostro team si allena quasi esclusivamente col Gi mantenendo comunque una personale predilezione per il grappling.
Non sono un’estremista credo che si possano ottenere altissimi risultati nel grappling praticando esclusivamente no gi, così come è incontestabile che i + grandi agonisti si allenino quasi esclusivamente con il Kimono (Leo Viera, Jacare, Galvao, Roger Gracie, Garcia ad es.).
Posso dire quello che faccio, pratico regolarmente lotta minimo una/due volte a settimana, mi alleno con il gi quasi sempre sino a due settimane dalla gara dopodiché tolgo il freno a mano (grazie Andre per la similitudine) e solo sparring specifico. Certo spesso trasgredisco alla regola, in quella banda di ignoranti che alleno ci sono spesso esemplari che vengono ad allenamento senza il kimono…non sono un'integralista non li mando a spigolare evito solo di fare tecnica con loro e li piazzo con i principianti concentrandomi con chi ha + rispetto … poi mi tolgo il kimono e li sconsiglio.
Prediligo il grappling ma adoro anche il “pigiama” in un team come l’RGC sarebbe assurdo dedicarsi esclusivamente al nogi, quando c’è la possibilità costante di fare sparring ai raduni con atleti di grande caratura.
A proposito questo fine settimana sarà mio ospite il nostro fratello Matteo Menna cintura viola ed istruttore RGC di Ferrara, nonché atleta di caratura internazionale,senza dubbio uno dei più tecnici ed esplosivi atleti di bjj in Italia(quindi allenamento aperto il sabato e violenza privata la domenica).
In definitiva ognuno ha le sue predilezioni, credo che l’integralismo da un versante o l’altro sia una puttanata tremenda, così come il circoscrivere il combattimento a una sola delle modalità, è chiaro che si hanno attitudini e predilezioni, questo però non deve trasformarsi in “fighettismo” ed atteggiamenti snob che poco hanno a che fare con la marzialità, il nostro sport non deve diventare modaiolo…è una cosa che mi fa incarognire ripudio la progressiva “fighettizzazione” che sta infestando le materassine di mezzo mondo (cerchiamo non fare come negli altri sport).
Per dio più lottatori e meno fighetti.
lunedì 10 gennaio 2011
Seminario con il Mestre Roberto Atalla De Moraes
Sabato 8 gennaio 2011 Si è tenuto il seminario del nostro Mestre Roberto Atalla de Moraes, pluricampione mondiale ed europeo di Bjj, nonché fondatore del Rio Grappling Club. La location è stata la splendida palestra della lotta Chiavari (sede della Chiavari Ring società cui sarò sempre grato per il costante supporto tecnico e logistico).
Oltre ad una quindicina di noi (x gli assenti preannuncio fave), all’evento hanno partecipato gli amici della Gracie Bjj Genova del Maestro Andrea Cocco, nonché i fratelli Rgc di La Spezia, Parma, Carrara e Livorno, capitanati da Erik “Cerotto” Tornabuoni, Alessio “Basetta” Rimella, Michele Cipriani e Pasquale “Obelix” Pace. Presenti all’evento anche “The president” Emilio Soru della Kodokan Judo/Sambo Sestri Levante, gli amici di Rapallo Maurizio ed Agostino (quest’ultimo forte cintura nera della Judo Recco). Per un totale di 30 partecipanti ….la materassina era gremita.
Il seminario è stato caratterizzato da una serie passaggi di guardia concatenati, ricco di dettagli e senza fronzoli (tutte tecniche applicabili in competizione). Condita da un sano sparring condizionato alla fine.
Dulcis in fundo il passaggio a cintura blu di Riccardo “Uomo Credenza” Garaventa, fratello e vicepresidente del nostro arcigno ed antiestetico team, che mi segue oramai da 4 anni in questa avventura, sono fiero dei tuoi progressi ed orgoglioso di essere tuo compagno ed amico, continua così frater….la cornice era perfetta per la scarica di cinghiate che hai subito ihihihih.
Presto il video della fustigazione ihihihih
Grazie a tutti belli (pochi) e brutti (la totalità).
Un particolare ringraziamento al mestre per la consueta disponibilità preparazione ed allegria, è sempre un piacere ed onore averti tra noi. Muovermi con te sulla materassina è stato un privilegio ancora grazie.
Rio Grappling Sestri Levante presente.
giovedì 6 gennaio 2011
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