venerdì 6 febbraio 2009

Risultati da Lisbona RGC

Complimenti a tutti i ragazzi del Rio grappling Club che hanno partecipato con grandi successi all'europeo di Lisbona.
In primis a Bernardo Serrini e a Matteo Calamandrei (RGC Firenze).
Ma anche a Matteo Capannesi, Riccardo Bennati, Alessio Di Liberti, Valerio Mori Ubaldini, Luca Perugino e Pasquale Pace.
Grandi ragazzi per i risultati ottenuti, i commenti sulle gare ed i video saranno disponibili sul sito RGC livorno http://www.branquino.blogspot.com/ .
Un encomio particolare a Pasquale Pace per aver vinto il titolo di categoria e per l'abnegazione ed i sacrifici che lo hanno portato a raggiungere tali traguardi, Bernardo me lo aveva subito descritto come un esempio all'interno del Team, poi l'ho conosciuto e non ho posso far altro che tessere ulteriori lodi....un grande.
Un abbraccio a tutti
See You Soon

venerdì 9 gennaio 2009

Fabrizio Barba

Si sono tenuti ieri le esequie di Fabrizio Barba “Fabbri”, nostro compagno e compianto amico scomparso a soli 24 anni. La nostra società si stringe attorno alla famiglia e si unisce al cordoglio dei fratelli e di papà Giancarlo (che sempre lo seguiva agli allenamenti).
“Fabbri” sin dal primo giorno si è subito inserito nel nostro gruppo assieme a suo fratello Alessandro, è stato un piacere allenarlo guardalo progredire giorno dopo giorno e scoprire il suo talento, le sue qualità atletiche e agonistiche la sua serenità ed innata simpatia. Era orgoglioso della sua appartenenza alla nostra società che ha onorato gareggiando e vincendo, debuttando già dopo pochi mesi dal suo ingresso nel nostro team. Per me, per noi, è stato un onore calcare la materassina assieme a Lui, sono fiero di averlo avuto come amico e come compagno.
Sei stato e sempre sarai parte della nostra “Famiglia” non ti dimenticheremo mai.
Andrea



  • ...era gentile...una persona garbata...non l'ho mai sentito giudicare nessuno...un amico che conosceva il rispetto per gli altri.

Tom



Sono qua davanti al foglio bianco che si riempie piano di parole, frasi che si sommano a frasi nel tentativo futile di mettere su carta un emozione, un sentimento… un malessere; scrivo e mi rendo conto che non c’è niente da scrivere, che si rimane muti davanti al dolore e vuoti di fronte alla perdita.
È la prima volta che scrivo un articolo per il blog…. E adesso vorrei che non ci fosse mai stata, ma questa volta il bisogno di comunicare era forte, un urgenza interiore, uno sfogo per arginare il male.
Fabri era un compagno, un amico, un ”fratellino”; è inevitabile sentirsi squassati dai ricordi, è inevitabile provare dolore, è normale sentirsi smarriti; una perdita che non si capisce e che si fa fatica ad accettare.
C’è rabbia per una cosa che si sente ingiusta ma che, ahimè, fa parte della nostra vita fin dalla nascita, il ” viaggio” è uguale per tutti, l’importante è lasciare un segno, un ricordo nelle persone con cui hai condiviso, tutto o in parte, il percorso; Fabri lo ha lasciato sicuramente in noi, nei suoi cari e in tutti i suoi amici.
La cosa che mi è sempre piaciuta di più della palestra è il gruppo… amici, compagni, una famiglia come ha scritto Andre, Fabri è parte di questo gruppo… lo sarà sempre…nei ricordi, nell’animo, nel cuore di ognuno di noi… e per questo ci mancherà ancora di più. Ciao Fabri, ciao bob, ti porteremo sempre con noi.
Tutto il mio affetto alla famiglia.

Simo



  • Uno dei primi allenamenti che faceva, Fabri cadendo si è rotto un pezzo di dente, si è rialzato con tranquillità ed ha ripreso ad allenarsi. Mi ricordo questa cosa perchè ha mostrato subito quello che di lui era: un vero "lottatore" uno che sulla materassina come nella vita non centra quante botte prenda, lui si rialza sempre magari tentenna e questo lo rende umano ma in piedi ci ritorna e nel suo caso con serenità. Per me è stato un privilegio allenarmi con lui e con molta umiltà dico anche lottare.

Loca.



  • - Fabbri è nelle piccole cose.In una bottiglia di Primitivo. In una felpa col cappuccio tirato su. In un cappellino militare sempre calcato sulla testa. In un modo tutto particolare di tenere su i guantoni e di chiederti scusa quando colpisce troppo forte. In un piatto riempito tre volte di nascosto perché deve perdere peso. In un paio di zoccoli. In una sigaretta fumata sul terrazzo d’inverno mentre gli altri stanno dentro al caldo perché non fumano. In un sorriso, quando dice: “No, stasera non vengo a mangiare la pizza, mio padre mi ha preparato uno dei suoi manicaretti, ma mi tengo leggero…risotto con la salsiccia…” Ciao Fabbri.

Sara



..semplicemente Fabbri.

Silvia.


  • É davvero molto difficile scriverti, Fabbri.
    Le parole che di solito sorgono spontanee, questa volta se ne stanno chiuse nella mia testa, come in un ripostiglio troppo pieno.
    Se apri la porta, vedrai che è colmo dei bei momenti trascorsi insieme, dei tuoi sorrisi, dei tuoi occhi da bimbo incorniciati da quelle ciglia così lunghe, dove timidamente, nascondevi lo sguardo di un angelo.
    Io non ti dirò mai addio, perché so che sarai con noi oggi, domani e sempre.

Elvezia.

  • Ieri si è svolto il primo allenamento dopo la scomparsa di Fabbri, per tutti noi quell'incontro è normalmente un momento di divertimento oltre che di sfogo, aggregazione, apprendimento e quant'altro si può fare di piacevole con un gruppo di amici. Questa volta però, questo gruppo di amici non era al completo,non c'è molto da dire....non è la stessa cosa.
    Quando ho conosciuto Fabbri in tutta onestà, non ho mostrato troppa simpatia per quella persona riservata schiva e un po' timida, penso succeda spesso quando in un gruppo entra qualcuno di nuovo...beh..mi è bastato davvero poco per cambiare quella prima sbagliatissima impressione.
    Fabbri è riuscito in breve ad entrare nel cuore di tutti, un po' per quell'aria di distratta leggerezza che gli hanno valso il soprannome di “Bob serenità” e per quel suo modo gentile di mettersi in gioco anche quando un'aperitivo lungo con gli amici non gli proibiva di venire ad allenarsi dimostrando in silenzio la sua caparbietà e il suo senso di appartenenza, quando io stesso rinuncio ad un allenamento per molto meno....
    Fabbri è questo e molto altro ancora, sentimenti e pensieri che non riesco ad esprimere ma che sono presenti in me e in tutti noi che abbiamo avuto il piacere di condividere un po' di questa vita insieme.....Ciao Ragazzo
    Un abbraccio sentito alla Famiglia

    Riccardo

martedì 28 ottobre 2008

Rio Grappling Club


26 ottobre 2008 - Livorno
Mi sono allenato con Bernardo Serrini grandissimo atleta e fantastica persona oltre che istruttore e responsabile per l’Italia del Rio Grappling Club, famiglia fondata dal maestro Atalla pluricampione mondiale di brasilian Jiu jitsu (il suo sito è nell’area amici visitatelo per maggiori informazioni sui corsi e su Serrini – RGC Branquinho jiu jitsu).
L’allenamento si è svolto nella palestra Popeye di Via San Matteo, sulla materassina dove si svolgono anche i corsi di Lotta libera sotto la guida del grande Maestro Niccolini olimpionico di lotta libera oltre che ex campione mondiale di braccio di ferro, che ho avuto l’immenso piacere di conoscere (persona squisita…poi come spesso accade più sono grandi più sono umili, eccezionale)
Ci siamo allenati in scioltezza ed abbiamo visto alcuni movimenti che hanno arricchito il mio bagaglio tecnico, sapete, non ce ne sono molti in giro come Bernardo (anzi…) una pulizia nelle tecniche ed una cura nel controllo delle posizioni fuori dal comune, ho apprezzato molto anche il fatto che conoscendo i miei attuali acciacchi, non ha spinto alcuni movimenti … e basta altrimenti mi sembra di essere un ruffiano ahhahah.
Mi sono divertito molto e confido di portare alcuni della palestra al prossimo raduno del Rio Grappling Club e conoscere gli altri ragazzi del Team. Ancora grazie Bernardo per la tua disponibilità e professionalità.

mercoledì 1 ottobre 2008

Dopo un pasto piuttosto improvvisato, Andrea ed io ci siamo piacevolmente accompagnati in una delle nostre "solite" sub-crostali conversazioni. Poco prima di salutarci con un fraterno gancio destro lui, ed una gomitata sinistra io, mi ha esortato a scrivere "4" righe per il nostro blog...lo so non sono proprio 4!(ho anche fatto dei tagli!).........le genti di tutto il mondo in un modo o nell'altro cercano qualcosa...Spesso è il denaro, l'affermazione sociale, la carriera, lo stile, le auto sportive, le belle donne/uomini, la fama ... spesso il senso di appartenenza a qualcosa. Realizzata l'ineluttabilità del concetto di prezzo molti si fermano immobilizzati da stereotipi e/o preconcetti dalla fobia del giudizio degli altri....Questa non è una farneticazione delle undici di sera è solo una breve riflessione che vorrei condividere con voi..." Perchè quando nasce un bel gruppo e ne faccio parte ho la sensazione che queste aspirazioni così egoriferite si affievoliscano?" Credo che accada perchè il gruppo nelle sue dinamiche porti ogni singolo membro che lo compone ad un livello diverso, direi ad uno stadio "superiore"... mi spiego... La nostra squadra, la Sparta mma, non è solo un gruppo di persone unite dallo stesso sport. L'aria che respiriamo in palestra è la stessa, la stessa per tutti, voglio dire, ma....solo prima di inspirarla. Dopo ognuno di noi la "emette a modo suo" e così, mentre la nostre diversità concertano tra loro, le nostre personalità costituiscono lo splendido "gruppo" di sportivi e amici che siamo. Penso solo all'intimità che si instaura quando durante un training di lotta ci avvinghiamo tutti madidi di sudore incuranti di questo "banale" aspetto, per apprendere tecniche e migliorare il nostro stile, rafforzare il carattere, stare assieme!....ma voi lo abbraccereste uno che non conoscete, per la strada, tutto tutto "zuppo" come sempre accade durante un allenamento?...beh!la risposta la dice lunga sulla scelta di essere a contatto con qualcuno del TUO gruppo...lo so sono stato un po' prolisso ma che ci volete fare questa è antropologia urbana che non si impara sui libri ma alla Sparta sì! Un abbraccio a tutti gli spartani... Tom