Sono fermamente convinto che arbitrare sia uno dei mestieri più difficili del mondo, l’ho sempre detto e sempre lo ribadirò. Ogniqualvolta che un singolo, oppure una pluralità di soggetti (una giuria) deve giudicare su questioni controverse, qualcuno rimarrà scontento e si sentirà in parte defraudato. Le norme per loro natura nascondono sempre difficoltà esegetiche e non potendosi positivizzare ogni singola fattispecie concreta, verrà lasciato all’arbitro forte discrezionalità con le conseguenti solite contestazioni.
Ecco qui che nascono brocardi quali summa lex summa iniuria (non occorre traduzione) oppure Iudices non tenentur exprimere causam sententiae suae (i giudici non sono tenuti ad esporre i motivi delle loro decisioni). In realtà in giurisprudenza esistono le sentenze mentre in fase arbitrale no, sta poi al buon senso all’arbitro esporre post match i motivi che lo hanno portato ad una decisione anziché un’altra.
Ai miei chiedo sempre di non contestare gli arbitraggi qualunque sia la decisione, casomai sarò io a perorare la loro causa, detto questo a volte sbotto e mi trovo a discutere (mai sopra le righe però non è nella mia natura), sarà il mio retaggio culturale sarà un vezzo italico sarà… ma ogni volta che discuto dopo qualche secondo mi ricordo il codice comportamentale che mi sono imposto e che cerco di trasmettere agli allievi quindi chiedo venia e me ne vado.
Scrivendo questo piccolo post ho in mente un ragazzo che ha gareggiato domenica nella categoria open, in un incontro avanti di 4 punti (stava letteralmente asfaltando il mal capitato avversario) si è visto assegnare quattro punti di penalità in un paio di minuti, sulla base di un’interpretazione regolamentare quantomeno criticabile. Dopodiché all’extra round con un triangolo pieno fatto si è visto addirittura assegnare la vittoria all’avversario. Non giudico l’arbitro né la decisione quello di cui voglio parlare è l’atteggiamento del ragazzo e del suo istruttore, assolutamente composto nessuna protesta nessun reclamo testa alta ed andare avanti (il ragazzo appartiene al team Gracie Bjj di Genova di Andrea Cocco). Ebbene ho appreso che questo ragazzo pratica anche quel meraviglioso sport che è il rugby “ uno sport bestiale giocato da gentiluomini ( frase nota)” ciò ha confermato tutto il bene che penso su quel duro e meraviglioso sport (ad onor del vero la frase che preferisco sul rugby è questa "My drinking team has a rugby problem." Oscar Wilde ihihih).
Ebbene io trovo nella nostra disciplina e negli sport lottatori tout court gli stessi valori, è questo che voglio trasmettere a quegli scappati di casa dei miei allievi, è questa la direzione che il nostro mondo deve percorre. Solo così rimarremo indenni da tutti quegli atteggiamenti da checchelle palesati da calciatori, tennisti, schermidori e compagnia cantante.
Filosofia spicciola RGC Sestri
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