Qui sotto riporto senza alcuna aggiunta l'intervista in oggetto.
Saverio Longo oltre ad essere il presidente della federazione è anche istruttore del Grappling Clan Roma. Condividendone appieno il pensiero ho deciso di riportarla integralmente. In calce il link del sito Martial Art philosophy
Intervista di Martial Philosophy
Al Maestro: Saverio Longo
Si presenti
Mi chiamo Saverio Longo, ho 40 anni, e sono il fondatore e il Presidente della Federazione Italiana Grappling www.figr.it , riconosciuta dalla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali riconosciuta dal CONI).
Quale è stata la sua esperienza nel mondo delle arti marziali ?
Ho iniziato a 14 anni la pratica delle arti marziali/sport di combattimento. Ho praticato a livello agonistico kick boxing, lotta libera, lotta greco-romana, judo e Grappling.
Che cosa ha trovato nelle arti marziali ?
Le arti marziali/sport di combattimento agonistici sono un’ottima forma di esercizio fisico che, oltre a rafforzare il corpo e il carattere, insegnano valori che purtroppo al giorno d’oggi si stanno perdendo come il rispetto dell’avversario e delle regole, la lealtà, il sacrificio, l’umiltà. Allontanano quindi i nostri ragazzi da quella violenza stupida e vigliacca di cui purtroppo abbiamo spesso un esempio nel mondo del calcio. Inoltre le arti marziali/sport di combattimento agonistici accrescono il coraggio, il benessere psico-fisico, l’autostima e la determinazione.
Ma le arti marziali/sport di combattimento praticati a livello agonistico non sono per tutti perché il combattimento e il contatto fisico con l’avversario richiedono un’attitudine specifica che non tutti possiedono. È una predisposizione caratteriale che deriva da fattori genetici, bisogna nascere con il carattere del combattente, non ci si può diventare. Sottolineo doti caratteriali e non fisiche perché si può essere molto dotati fisicamente ma se non si ha il carattere del combattente non si diventerà mai dei buoni agonisti di arti marziali/sport di combattimento.
Ci parli della sua arte o sistema
Il Grappling è uno stile di lotta che si svolge in piedi e a terra (anche se è specializzato nella lotta a terra) finalizzato alla sottomissione dell'avversario senza l'utilizzo delle percussioni. La sottomissione, che può essere uno strangolamento, una leva ad un'articolazione o una presa dolorosa, è una tecnica che costringe l'avversario ad arrendersi. Oltre che con una sottomissione è possibile vincere un combattimento guadagnando più punti tecnici. Si ottengono punti tecnici nella lotta in piedi portando a terra l’avversario e nella lotta a terra conquistando una posizione di dominio o ribaltando l’avversario.
Il Grappling permette di scaricare l’aggressività e lo stress ed è ottimo per rimanere in forma divertendosi. Essendo poi molto sicuro è praticabile da tutti, uomini e donne, adulti e bambini. Il contatto fisico con l’avversario aiuta a superare blocchi psicologici e insicurezze caratteriali e aiuta a meglio rapportarsi con le altre persone.
Il Grappling è stato creato unendo gli stili di lotta che si sono dimostrati più efficaci negli incontri di Mixed Martial Arts (arti marziali miste) ossia la lotta libera (la migliore disciplina per la lotta in piedi e per portare a terra l'avversario) e le discipline specializzate nella lotta a terra (jiu jitsu brasiliano No-Gi, luta livre brasiliana e catch wrestling).
Il grappling quindi è una parte fondamentale delle Mixed Martial Arts (MMA), sport di combattimento in cui è consentito sia colpire che lottare. Le MMA (nate in Brasile e originariamente chiamate Vale Tudo) diventarono popolari a livello internazionale negli anni 90 grazie ai primi tornei americani UFC dove si confrontavano combattenti di diversi stili per individuare l’arte marziale o lo sport di combattimento realmente più efficace. Gli spettatori di tutto il mondo rimasero colpiti nel vedere come gli esperti delle discipline che oggi costituiscono il grappling prevalevano facilmente sui loro avversari non colpendoli con pugni e calci, ma portandoli a terra e costringendoli ad arrendersi con strangolamenti o con leve articolari e senza provocargli alcun danno fisico. Fu una grande rivoluzione nel campo delle arti marziali e degli sport di combattimento: fu possibile finalmente rendersi conto di quali erano le arti marziali veramente efficaci in un combattimento reale e quali erano solo bufale vendute, spesso a caro prezzo, da impostori e truffatori che sfruttavano l'ignoranza e la credulità dei praticanti. Grazie alle MMA quindi si sono riuscite a smascherare le arti marziali-truffa ossia quelle arti marziali che insegnano a difendersi ma senza combattere mai. Le prime competizioni di MMA (in cui si combatteva a pugni nudi e con regole più permissive rispetto ad oggi) dimostrarono: 1) che tutte le arti marziali che non prevedono competizioni agonistiche (es. wing tsun, krav maga, ecc...) sono completamente inefficaci in un combattimento reale (per il principio: senza combattere non si può imparare a combattere). Ci fu un dominio assoluto delle arti marziali e degli sport di combattimento che prevedono competizioni agonistiche (lotta, jiu jitsu brasiliano, luta livre, judo, thai boxe, kick boxing, boxe, ecc...) rispetto alle arti marziali che non prevedono competizioni agonistiche. 2) che gli atleti delle discipline di striking (dove si combatte con pugni e calci) erano rapidamente sconfitti nei combattimenti con gli atleti delle discipline di grappling per una serie di ragioni tra cui le principali sono: l'assenza dei guantoni (ottenere il ko con un colpo a mani nude è più difficile e senza la protezione dei guantoni le mani possono fratturarsi quando si colpisce), la maggiore forza fisica dei lottatori e l'assoluta incapacità degli strikers nel combattimento corpo a corpo sia in piedi che a terra.
Ci descriva una lezione tipo
Una prima parte di riscaldamento con esercizi propedeutici, una seconda parte in cui si provano alcune tecniche spiegate dall’Insegnante e poi tanta tanta tanta lotta.
Pensa che la sua arte sia un valido sistema di difesa personale, e se lo è in che modo ?
Sono convinto che il Grappling sia uno dei migliori sistemi di difesa personale esistenti.
Le MMA infatti hanno dimostrato che il Grappling, tra tutte le arti marziali e gli sport di combattimento, è il sistema più efficace per il combattimento reale a mani nude e per la difesa personale. E' il miglior metodo di difesa personale anche perchè permette di imparare a difendersi senza farsi male ed in particolare, essendo una lotta che si svolge prevalentemente al suolo, è per le donne il miglior metodo di difesa personale contro le violenze sessuali. Infine proprio per la sua particolarità di insegnare a neutralizzare l’avversario senza ferirlo è ottimo per l’addestramento degli operatori di polizia che hanno il difficile compito di difendere se stessi e gli altri ma senza provocare danni fisici agli aggressori.
Si sente un maestro di vita ?
Io cerco di essere solo un buon Maestro di Grappling. Nel mondo delle arti marziali però ho purtroppo constatato che esiste una particolarità non presente in altri sport ossia che ci sono molti insegnanti truffatori e venditori di fumo e molti insegnanti farabutti che sfruttano la debolezza psicologica dei loro allievi per plagiarli e diventare i loro maestri di vita. Non ho mai trovato un maestro di vita o un truffatore tra gli insegnanti di altri sport come il basket, il tennis, il nuoto, ecc… Questo mi porta a pensare che alcune persone deboli psicologicamente si rifugiano nelle arti marziali per superare le loro insicurezze. Il maestro davanti a tali soggetti ha una grande responsabilità, sapendo che ha una forte influenza su di loro, deve sforzarsi di essere un buon esempio. Il consiglio che poi mi sento di dare alle persone che cercano un maestro di vita nelle arti marziali è di andare da uno psicologo che sicuramente è più competente di un maestro di arti marziali.
Io nel mio piccolo cerco di rafforzare lo spirito critico nei miei allievi, ossia la capacità di pensare e ragionare con la propria testa, qualità essenziale per diventare uomini maturi. Gli consiglio di non seguire in modo acritico né maestri di vita né la massa ma di essere mentalmente liberi. Comunque non mi piacciono quei maestri di arti marziali che plagiano a tal punto i loro allievi da farli diventare dei soldatini che eseguono i loro ordini. Per me lo sport è solo sport, e non mi piace chi fa entrare nello sport la politica, la religione, l’esoterismo, la filosofia, il militarismo. Secondo me sbaglia chi fa della propria arte marziale/sport di combattimento una religione. Secondo me sbagliano quei tradizionalisti che, per difendere la loro arte marziale/sport di combattimento dalla concorrenza di altri stili, si chiudono a riccio e denigrano le altri arti marziali/sport di combattimento. Come è stato dimostrato dalle MMA con il confronto tra i diversi stili le arti marziali crescono e migliorano. La paura del confronto deriva dalla paura di perdere qualcosa (prestigio, denaro, potere). I miei consigli sono: diffidate dei maestri che insegnano a combattere senza aver mai combattuto; diffidate dei maestri che vendono a caro prezzo cinture, gradi, qualifiche, titoli o diplomi; diffidate dei maestri che vi chiedono continuamente soldi, tanti soldi, per insegnarvi la loro arte marziale.
Un commento sulle arti marziali di oggi
Per fortuna l’avvento delle MMA ha fatto un po’ di pulizia nel mondo delle arti marziali. Oggi è sicuramente più difficile per un maestro di arti marziali poter dire io conosco il colpo segreto, io sono imbattibile, perché ci sono le MMA, c’è youtube, c’è internet e …… le bugie hanno le gambe corte.
Progetti per il futuro ?
Come Presidente della Federazione Italiana Grappling spero di riuscire a divulgare e a far crescere il più possibile il Grappling in Italia. Conoscendo la mentalità italiana so che non è un lavoro facile ma ci metterò tutto il mio impegno e ringrazio di cuore tutte le persone (non le elenco perché sono troppe) che mi stanno aiutando in questo progetto.
"questa intervista ed altre sono individuabili sul sito martial art philosophy"
http://www.martialphilosophy.tv/index.php/component/content/article/92-saverio-longo
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