venerdì 10 settembre 2010

Umiltà marziale e Fenomeni





Premessa: nel mio percorso marziale mi sono allenato in varie accademie ed ho conosciuto molti maestri ed atleti, tratto comune da me individuato nei più forti e carismatici tra questi, è un’assoluta umiltà unita ad una grande disponibilità ad insegnare ed a muoversi in scioltezza.

La mia regola aurea, la regola che porto nel cuore quando pratico in casa mia od altrui, è “rispetto ed umiltà aprono le porte della conoscenza”.

Una famiglia marziale aperta come la nostra deve trattare coloro che iniziano e vengono da fuori con estremo rispetto e cordialità, senza atteggiamenti macistici e puttanate varie, rispettando ospiti e novizi, fargli apprezzare le brezza di albergare in un gruppo unito che fatica e si diverte, aiutarli ad integrarsi dentro e fuori dalla palestra consentendo a tutti di crescere (aggregazione, non mi stancherò mai di dirlo). La palestra e l’allenamento devono spingere le persone a ritornare non a scappare, lo sport e l’ambiente di pratica devono essere motivo di piacere (oltre che di fatica). Un ambiente sano, competitivo, e rispettoso del prossimo è il luogo ideale dove condividere la passione per lo sport (specialmente il nostro).

Detto questo l’argomento del giorno sono i FENOMENI.

Ebbene, in ogni palestra prima o poi spunta il “fenomeno”, o meglio colui che si definisce tale, si tratta di una specie in proliferazione. Solitamente arrivano in ritardo tutti agghindati rash/gi o guantoni alla moda, millantando vittorie in ogni dove ed esperienze in tutti gli stili dello scibile umano (o peggio che peggio vengono solo per vedere e poi commentano e spiegano tecniche). I Fenomeni son tutti campioni, tutti con diplomi o certificazioni in questo o quell’altro stile, dan a destra e a manca.

A volte sono dotati di buon atletismo (e la cosa può indurre in errore i più), o di tatuaggi molto evidenti, altre volte conoscono i nomi di tutti i combattenti e tecniche del pianeta, definendosi amici di chiunque e di essersi allenati con chiunque, ebbene, in una palestra dove non si fa contatto questi skill ornamentali possono destare timori reverenziali (confesso in gioventù avrebbero condizionato anche me).

Diverso, mooolto diverso, ed assai controproducente, aggiungerei anche un filino autolesionista, è effettuare la stessa passerella in luoghi meno formali, dove si pratica contatto e si fa del sano agonismo, quivi il rischio è attirare altre tipologie di attenzioni.

Mi spiego,in una palestra di agonisti i veli cadono, l’agonista anela sparring forti per crescere, pratica per competere, un atteggiamento spavaldo e sbruffone altrui, provoca in lui curiosità ancestrali, primordiali, nonché un’attrazione morbosa. Non vi è nulla di male in questo, mica giochiamo a calcio, il problema è quando il fenomeno poi tanto fenomeno non è, non raggiungendo le aspettative riposte, con conseguente fuga con le pive nel sacco ed occasione persa per crescere reciprocamente.

Di per sé farla più grossa del dovuto, a volte, è insito nella natura dell’uomo, ed è proprio quando tale istinto esce fuori che l’umiltà e la ragione dovrebbero prendere il sopravvento ricacciando l’arroganza nel profondo (allenarsi con pinco palla non vuol dire essere pinco palla, aver visto tutti i video del mondo non vuol dire saperli mettere in pratica, remember!!!).

Soprattutto negli ultimi anni mi sono capitati casi clinici estremamente interessanti, dei veri e propri masochisti, gente che millantava di aver vinto tornei a destra e a manca, addirittura c’è chi si è portato dietro dei diplomi ed attestazioni da far vedere WHY? Altri si sono offerti di collaborare con noi (volentieri le porte sono aperte) mettendola però, come se fosse un favore personale, giudicando la gente che fatica seduti su una sedia con la pancia in evidenza. Credo che situazioni del genere possano essere comuni a tutti i team e personalmente ritengo che non si debba mai chiudere le porte a nessuno, ma limitare al massimo gli spettatori, cioè quelli che guardano facendo i tecnici, in favore di quelli che provano ..... allenatevi, chi si è allenato con noi (piccolo coeso team di provincia), ed era un atleta, si è sempre fermato o ci ha pubblicizzato, chi non lo era ne ha preso atto ed è tornato a nuotare in acque dolci.

Detto questo credo che il nostro gruppo sia il più aperto possibile e possa definirsi una casa dove chiunque può trascorre divertendosi dure sessioni di allenamento. Chiaro rispetto ed umiltà sono i benvenuti ed anche coloro che si ritengono fenomeni possono trovare rifugio, ovviamente dopo debito esame di coscienza.

Umiltà non vuol dire andare dal più scarso dire che si faceva tennis sino a l’altro ieri e poi fargli una reverse omoplata, se uno è bravo si vede subito ed è giusto che lo dica, e tutti noi con fame di apprendere siamo lieti di ospitarlo.. Umiltà non vuol dire sottovalutarsi, altrimenti è mancanza di rispetto verso i propri compagni. Se uno è una nera di bjj di 100 kg e gira le palestre fingendosi una bianca (è un maniaco sadico).

Da portatore d’acqua quale sono, ho capito che spesso dietro questi atteggiamenti “fenomenici” (inteso “darsi del fenomeno”, quanto mi piace attribuire alle parole significati nuovi) sono nascoste profonde insicurezze, per questo non li stigmatizzo, consiglio solo di evitarli in determinate situazioni, non c’è bisogno di fare i fenomeni per integrarsi in un gruppo (se è quello che cercate), siate voi stessi e una famiglia aperta vi sosterrà e accetterà per quello che siete difetti compresi, ognuno ha sempre un ruolo nella famiglia.

Se invece lo scopo è prevaricare gli altri, soggiogarli e fare il capopopolo, è consigliabile assicurarsi di non essere all’ultimo posto nella catena alimentare.

Saggezza RGC Sestri.... Brutti ma educati

domenica 5 settembre 2010

mercoledì 1 settembre 2010

Rio Grappling Camp 2010


Si parte solo il giovedì mattina (causa trabajo) in due: il sottoscritto e Mono alias Alessio Azara, la location è a Gambulaga provincia di Ferrara, terra del nostro fratello Matteo Menna ottimo organizzatore dell’evento (ed atleta fuori scala), in un agriturismo immerso nel verde e posizionato tra due laghetti.
Arriviamo in tarda mattinata e si parte subito forte con una sessione di sparring … sarà il leitmotiv per i restanti giorni, 3 allenamenti al dì, 2 di sparring ed uno di tecnica, sotto la supervisione dei mestre Roberto Atalla de Moraes, Mariusz koziej (rgc Poland tecnicissimo e fortissimo così come i suoi allievi) nonché la gradita presenza di Fabrizio Manzo (cintura nera di bjj mestre della Linx academy).
Al camp erano presenti inoltre, due cinture marroni il fratelllo Gianluca Boni (mitico) e Paolo “Honda” Lamberto (Linx) più 4 cinture viola di levatura , svariate blu e alcune cinture bianche molto promettenti. Ciò significa sonore mazzate nelle sessioni di sparring e sessione tecnica notturna di alto livello. Team building all’ennesima potenza, grande cameratismo e sonore ghignate, il tutto condito con sana “violenza” (ahahha si fa per dire). Una grande occasione per crescere.
Credo che i legami tra i vari gruppi non siano mai stati così forti, questo soprattutto grazie al prodigarsi degli istruttori di tutti i team e delle comuni finalità che ci accomunano, dalla Puglia alla Lombardia, gareggiamo in ogni federazione il più possibile, senza preclusioni di nessuna natura, né condizionamenti legati ad interessi economici…il merito va in gran parte a Bernardo (ora a Pechino agli Sport Accord Games quale rappresentante della nostra nazionale di grappling…forza fratello) e a Roberto, che hanno saputo avvicinare persone diverse ma con principi comuni, unite dalla passione per queste splendide discipline.
L’Rgc non è una accozzaglia di palestre disunite, ma una un’insieme di tasselli diversi che costituiscono uno splendido mosaico, dove è palpabile un profondo senso di fratellanza.
Mio compito è trasmettere ai ragazzi di Sestri, che non hanno partecipato, queste sensazioni . Grazie a questo senso di appartenenza ed ai continui scambi potremo crescere divertendoci assieme.
Approfitto del sintetico resoconto per salutare i miei compagni di stanza cristiano Carretti (upgrade a blu strameritato) Mattia Machelli (splendida persona e tecnicissima viola) e il “fratellino” Simone Baldi un masochista che mi ha preso a cinghiate con cintura annodata (ihihihihi a buon rendere irmao).
A tutti i fratelli Rgc ci si vede sulla materassina
Rgc Sestri presente

lunedì 30 agosto 2010

Upgrade a Faixa roxa, Purple Belt, Cintura Viola



Venerdì 27 agosto ho ricevuto l'upgrade dal Maestro Roberto Atalla de Moraes fondatore del Rio Grappling Club, pluricampione mondiale e amico. Sono orgoglioso (ma non appagato) di aver raggiunto questo ambito traguardo e farò di tutto per onorare la cintura ed il mio team, gareggiando il più possibile in Italia ed all'estero.
Non sono mai stato un fautore delle cinture, "in altri sport, salvo eccezioni, si prendono per anzianità", forse anche per questo non ho mai negato la mia predilezione per il no gi.
Nel brazilian jiu jitsu però, ed in particolare nel nostro team, gli upgrade si raggiungono con le vittorie sui tatame e/o con l'effettiva dimostrazione di aver raggiunto un livello tecnico adeguato (non con forme o robe del genere claro). Ebbene qualche risultato (in italia ed all'estero) negli ultimi tempi l'ho ottenuto (forse meno di quanto seminato sic!!!), ma è soprattutto grazie all'appoggio dei ragazzi di Sestri (la falange di ignoranti) e l'immancabile supporto di Bernardo Serrini e dell'Rgc che posso affermare di essere cresciuto tecnicamente in ogni aspetto lottatorio, so che ho ancora tanto, tantissimo da imparare (mi basta guardare alcuni miei tecnicissimi compagni) ma credo che con l'abnegazione e l'appoggio del gruppo la scalata sarà meno ardua.
Ringrazio ancora Roberto per l'upgrate e per la cinghiata nei maroni (ihihih)
Obrigado
prossimo Post resoconto RGC camp

mercoledì 25 agosto 2010

Pensieri in Libertà sulla c.d. "Sestri Levante violenta"

Ultimamente il nostro bel comune, Sestri Levante (Genova), è balzato alle cronache per vari episodi di violenza giovanile (atti vandalici, bullismo e varie aggressioni alla persona).
Tempo addietro con alcuni fratelli ci eravamo trovati a discutere sul recente episodio avvenuto a Milano, dove un uomo di origine ucraina aveva ucciso a pugni una madre di famiglia, sotto gli occhi degli inerti astanti.
Ebbene tratto comune in queste deprecabili efferatezze (con le debite proporzioni ovviamente) è l’inerzia e la codardaggine della gente per strada, dei nostri benedetti compaesani, i cosiddetti benpensanti, capaci solamente di risentirsi e parlare, maledire le istituzioni, scendere in piazza e chiedere, chiedere, senza mai farsi un bell’esamino di coscienza...siamo diventati il paese dell’indignazione, una volta eravamo il paese del fare, colmo di gente altruista (o almeno sprovveduta ed impavida).
Arrivati a questo punto credo che tutti, nessuno escluso, ci si debba porre qualche interrogativo, il menefreghismo dilagante, il dire tanto se la sono cercata, la xenofobia (intesa letteralmente come “paura dello straniero” e per questo a mio modo di vedere complesso latente di inferiorità …. Ma saranno loro duri o saremo noi molli?), ed il politically correct.
Qui a Sestri non siamo di fronte ad un problema di integrazione, ma di educazione, di mancanza di svaghi e di una gioventù figlia di stereotipi televisivi (ragazzine troie e ragazzetti bulli…il coronismo per intenderci). La colpa non è dei giovani, almeno non tutta, loro sono figli di una società degenere, bensì di un’intera generazione che si è calata le braghe, che ha dimenticato ed annacquato i valori, che si è scordata di essere testicolomunita. I colpevoli sono gli stessi che non intervengono quando vedono un sopruso, che si indignano, ma non fanno nulla dinnanzi ad atti di inciviltà nel timore di ritorsioni, sono poi i primi che non rispettano le code e che si infuocano per questioni di viabilità (begli esempi!!!).
E’ scomparso il senso di comunità per fare il posto a quello del branco.
A coloro che mi chiedono corsi di autodifesa (specialmente femminile) io rispondo picche, sapere due mosse non vuol dire che si sia in grado di usarle all’occorrenza, non si può in qualche mese fare ad una persona un trapianto di testicoli chiaro, né armarsi è la soluzione, la gente armata è semplicemente insicura e complessata, e l’insicurezza è dilagante visto l’alto numero di persone che gira quantomeno con una lama (venite e provate ad allenarvi come gli agonisti ed i cambiamenti forse arriveranno).
Nel nostro piccolo uno dei valori che noi anziani (RGC Sestri) cerchiamo di trasmettere è il rispetto per il prossimo, non la paura, facendo sentire le persone parte di qualcosa, una coperta per pochi, senza aggressività chiaro ma presente, utilizzare valori familistici all’interno di un gruppo è questo, con i suoi pro e i suoi contro. Questo comporta che qualora ci fossero dei fratelli disgraziati, si controllano e talvolta gli si “tocca il tempo”. Compito dei fratelli maggiori è preoccuparsi dei minori. A prescindere delle conseguenze.
Non verranno mai tollerati attaccabrighe nella nostra famiglia e chi vorrà in futuro farne parte dovrà tenere ben a mente questo monito, sia chiaro questo non significa prostrasi di fronte alle vessazioni, non verranno tollerate nemmeno intromissioni nei nostri confronti o nei confronti di persone a noi vicine, intesa come prossimità spaziale. A buoni intenditori...